Le zecche fanno parte degli aracnidi: hanno otto zampe e un corpo liscio, ovale, brunastro. La femmina, che può raggiungere anche 11 mm di lunghezza, è più grande del maschio. Le zecche restano attaccate alla pelle e lentamente si gonfiano di sangue.

Sono diffuse in tutto il mondo e se ne conoscono circa 900 specie. In Italia sono note 36 specie di zecche raggruppate in 7 generi. Le specie più diffuse da un punto di vista sanitario sia in Italia che in Europa sono Argas reflexus detta anche “zecca del piccione”, Ixodes ricinus (la zecca dei boschi), Rhipicephalus sanguineus (la zecca del cane), Hyalomma marginatum e Dermacentor reticulatus.

Perché si generano le infestazioni di zecche?

L’attività delle zecche è strettamente legata ai valori di temperatura e umidità e dunque si concentra soprattutto nei mesi caldi fino all’autunno successivo. Infatti, durante la stagione invernale tendono a proteggersi dal freddo rifugiandosi sotto le pietre o interrandosi in profondità.

L’habitat preferito delle zecche è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva. Luoghi come stalle, ricoveri di animali e pascoli sono tra i luoghi prediletti dalle zecche perché pieni di ospiti da parassitare.

Le zecche non saltano e non volano sugli ospiti sui quali si nutrono ma generalmente si portano sull’estremità delle piante erbacee o dei cespugli aspettando il passaggio di un animale al quale aggrapparsi (uomo incluso). Grazie all’anidride carbonica emessa e al calore del corpo, questi parassiti possono avvertire la presenza di un possibile ospite e vi si insediano conficcandosi nella pelle e cominciando a succhiarne il sangue. Generalmente le zecche rimangono attaccate all’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.

Perché fare la disinfestazione zecche?

La presenza di zecche genera problemi di diversa natura:

  • Sanitari: Il morso delle zecche può essere molto pericoloso perché può essere veicolo di germi responsabili di patologie, fra cui la ricknettsiosi, l’encefalite da zecche e la malattia di Lyme, la più diffusa. È bene togliere la zecca al più presto perché dopo circa 36 ore rigurgita parte del pasto, passando così all’ospite gli eventuali germi che trasporta.
  • Danni d’immagine: un’infestazione di zecche potrebbe generare danni reputazionali per le strutture che la subiscono.

Come capire se c’è un’infestazione in atto?

Le stagioni più a rischio sono primavera e autunno. Soprattutto l’erba alta e in generale i sentieri poco battuti possono nascondere zecche: queste ultime si trovano ai margini dei boschi, nelle radure, alla base dei cespugli e vicino ai corsi d’acqua. In caso di presenza di cani è opportuno controllarli periodicamente e trattarli con gli appositi repellenti.

Come combattere l’infestazione?

L’intervento di disinfestazione zecche si sviluppa in tre fasi:

1 – Sopralluogo: Utile a verificare la gravità dell’infestazione presente.

2 – Lotta all’infestante: Attraverso l’utilizzo di una pompa manuale viene irrorato prodotto insetticida, il quale ha lo scopo di abbattere gli infestanti. Essendo residuale il prodotto agirà anche nelle ore successive al trattamento. Il prodotto è inodore e non macchia.

3 – Controllo dei risultati: Controllo da parte del tecnico per accertare il completo debellamento dell’infestazione.

Consigli utili

  • Controllare periodicamente i propri animali e trattarli con appositi repellenti.
  • Rimuovere prontamente eventuali zecche presenti sulla pelle o sugli animali perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite.
  • Indossare abiti chiari (perché rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello.
  • Evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta.